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Lo Spirito anima la Chiesa di Cristo

 

Carissimi,

l’apostolo Giovanni, nel Vangelo da lui scritto, ci segnala che lo Spirito non era ancora presente nel cuore degli uomini. Infatti, ci rivela che Gesù disse: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva” (Gv 7,37-38). E aggiunge che “Gesù non era ancora stato glorificato” (Gv 7,39). In questo modo Giovanni dà ad intendere che lo Spirito Santo, pur presente in pienezza in Gesù, ed in anticipo nella sua Purissima Madre, attendeva il compimento della missione di Gesù per inabitarsi nel cuore dei credenti. Attendeva la glorificazione che, di lì a poco, sarebbe avvenuta con la consegna fino alla morte e alla morte di Croce del Figlio dell’Uomo.

Lo Spirito che agiva favorendo le condizioni esteriori e le disposizioni interiori necessarie, attendeva che l’amore misericordioso di Gesù e lo splendore della Verità di Lui che il Padre stava per rivelare, attraverso la Sua totale donazione e la Sua sorprendente Risurrezione, indebolissero le ultime resistenze per inondare il cuore dei credenti con i fiumi di Acqua viva, compimento della profezia di Ezechiele: “Voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mare Grande. Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina”. (Ez 47,7-12)

Lo stesso profeta aveva dato voce a Dio e alla Sua solenne promessa: “Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”. (Ez 36,25-28)

Infatti Gesù, a coloro che avrebbero osservato i Suoi comandamenti, cioè ai credenti, aveva esplicitamente preannunciato il Paraclito, l’Altro Consolatore, lo Spirito di Verità (cfr Gv 14,15-18). Egli, lo Spirito Santo, avrebbe loro insegnato ogni cosa e ricordato tutto ciò che aveva detto (cfr Gv 14,26), ovvero tutto ciò che aveva rivelato in parole ed opere, essendo, Lui, Parola incarnata, comunicazione integrale e armonica in tutta la varietà delle Sue espressioni.

La promessa non si fece attendere. Il giorno di Pentecoste, su coloro che, in obbedienza a Gesù, erano riuniti con Maria nel Cenacolo in concordia e nell’assidua preghiera, “venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”. (At 2,2-4)

La Comunità dei discepoli, che chiamiamo Chiesa, concepita sotto la Croce, nella sofferenza accolta e offerta, venne alla luce. Per opera dello Spirito Santo, nella volontà del Padre e del Figlio, superò la paura e, nella Verità, iniziò ad annunciare l’Amore rivelato dal suo Signore.

Parlavano con franchezza e tutti li comprendevano nella loro lingua. Un segno che non restò inosservato, un segno che alludeva all’universalità dell’amore di Gesù, alla sua capacità di essere compreso da tutti i popoli della terra, da tutte le generazioni.

Lo Spirito, da allora, abitando nei cuori dei credenti, infiammò il mondo, dilatando il Regno di Dio che come dice San Paolo ai Romani: “non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17).

Una delle espressioni più significative dell’opera dello Spirito nella Comunità dei credenti ci viene consegnata subito dopo la descrizione di quanto avvenne nel giorno di Pentecoste: “Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.” (At 2,42-47)

Un’immagine ideale che mostrò a tutte le generazioni che si susseguirono ciò che lo Spirito d’Amore e di Verità, che procede dal Padre e dal Figlio, suscita con i Suoi sette doni: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.

Un’immagine che orientò nei secoli la Chiesa e che fu punto di riferimento per correzioni e slanci continui, il cui frutto è: “Amore, Gioia, Pace, Pazienza, Benevolenza, Bontà, Fedeltà, Mitezza e Dominio di sé” (Gal 5,22).

Lo Spirito, come Maestro interiore che illumina, purifica, guarisce, libera e santifica, è sempre presente nella Chiesa, ed opera in pienezza nel cuore dei credenti in Cristo, in coloro che lo riconoscono “il Signore”, l’unico Salvatore e Redentore. Donato nel Battesimo e nella Cresima, opera, secondo la Sua infinita Sapienza, per la Santità di ciascuno secondo il progetto personale e universale. Lo fa nel rispetto della singola persona, con delicatezza e gradualità, fino alla piena realizzazione, fino alla piena conformità con il Cristo Risorto, perfezione del progetto divino.

Costruisce, così, la Chiesa santa di Dio, divenendone l’artefice e l’animatore, sostenendola con la Parola e i Sacramenti, in particolare ed in forma eminente, con l’Eucaristia, suscitando una preghiera fervorosa, di ringraziamento, di lode e di intercessione. Realizza, con santa pazienza, la comunione dei cuori nell’armonia delle differenze, la sinfonia dell’Amore, dove tutto converge verso il Bene comune, la Salvezza delle anime!

Grandi cose ha compiuto il Signore, in noi e attraverso di noi, per opera dello Spirito Santo. Grandi cose ha compiuto il Signore, nella Chiesa e attraverso la Chiesa, animata dallo Spirito Santo!

Lo Spirito di Sapienza può tutto; pur rimanendo in se stesso, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti (cfr Sap 7,27).

 

 

 4 giugno 2020                                                            

                                                                                                           P. Cristoforo Amanzi ofm

Medit-Azione Giugno 2020

Lo Spirito anima la Chiesa di Cristo
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