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Roma, 2 Aprile 2023 Domenica delle Palme


Abbiamo concluso il nostro cammino quaresimale.
Ognuno di noi custodisce nel suo cuore una parola d'amore che il Signore gli ha rivolto.
Importante non perdere la memoria dei fatti accaduti che l'anno incarnata. Io non dimenticherò la pace che la Madonna di Medjugorje mi ha donato a conferma di una scelta importantissima della mia vita. Né tantomeno il funerale qui al Gemelli del 21 marzo di Gioacchino 45 anni; presenti la moglie e i due figli, Riccardo 11 anni e Beatrice 8.
Circostanza in cui la parola "tu dammi da bere", rivolta alla Samaritana nella terza domenica di Quaresima, ha toccato il mio cuore. "Tu", dammi da bere, proprio io in una relazione intima e speciale, io e ognuno di noi siamo così davanti a lui. Ci chiede l'amore,
come se senza di me la sua opera fallisse, senza di me c'è qualcosa di incompiuto... non può fare a meno di me e quindi di quel "tu" che porta il nome di ognuno di noi.
Abbiamo la stessa sete di amore? Lui non può vivere senza di me!
Io senza di lui? Siamo pronti a rispondere che certo senza di lui non possiamo vivere!
Ma allora perché la nostra vita è sciatta? La Samaritana ha trovato l'acqua che la disseterà in eterno. Tanto è vero che gli disse: "Signore dammi di quest'acqua perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".
Il pozzo è il simbolo dei piaceri idolatrici, da cui facciamo fatica a distaccarci.. Portano il nome delle nostre dipendenze, che ci tolgono la libertà e apparentemente ci offrono sicurezza e piacere per vincere le nostre insicurezze e paure. La donna ha trovato l'Amore e il segno è nel versetto 28 del capitolo quarto, quando leggiamo: "lasciò la sua anfora".
Non ne aveva più bisogno... aveva trovato la sorgente dell'amore e non sarebbe mai più tornata ogni giorno a vivere come schiava... ora l'acqua l'aveva resa "sorgente che zampilla per la vita eterna", l'aveva resa libera.
Allora domandiamoci come camminare verso questa libertà? La nostra relazione con gli altri è mossa dal desiderio d'amore? Posso vivere senza il "tu"? Viene prima il "tu" o l'"io"?
Io per te o tu per me? Dobbiamo fare verità dentro di noi (cfr. mi ha detto tutto quello che ho fatto).
Mi consegno nella verità a qualcuno o vivo da "mascherato" o una doppia vita? Troveremo l'acqua che ci disseta in eterno solo nella misura in cui capiremo come dissetare Lui che anche in croce ci disse di aver sete. Quale amore lo disseta? Come posso rendere felice l'amante? Solo se riesco a capire dove lui ha bisogno di essere dissetato. La gola riarsa d'amore è in tutti gli affaticati ed oppressi.
La nostra F.F.M.R.P sta continuando un cammino che prevede di irrigare tutti i deserti dei cuori, perché con l'aiuto di Maria possano rifiorire portando frutti di pace e di riconciliazione. L'organizzazione della fraternità in Ministeri ci darà l'opportunità di distribuire l'acqua della Grazia a tutti gli assetati dell'Amore. Per questo vi raccomando di abbeverarvi alla sorgente, scegliendo il Ministero dove dando la vostra collaborazione,
sperimenterete di essere quel "tu" tanto amato e reso capace di amare...


Buon inizio della Settimana Santa. Pace e bene, p. Andrea

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