Una Donna vestita di Sole
Carissimi,
con la presente riflessione, già proposta alla fine della quarantena e qui aggiornata, desidero sottolineare, ancora una volta, l’azione dello Spirito Santo nella vita della Beata Vergine Maria, a partire da ciò che lo Spirito ha consegnato e consegna alla Chiesa, ogni giorno, attraverso Giovanni, il discepolo prediletto. Egli, nel libro dell’Apocalisse, racconta le sue visioni in giorno di domenica durante il suo esilio nell’isola di Patmos. In una di queste vide quanto segue:
“Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine”. (Ap 11,19)
“Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto”. (Ap 12,1-2)
In questa visione i Padri hanno intravisto la Beata Vergine Maria e, contemporaneamente, la Chiesa. La prima nella Sua partecipazione alla nascita mistica di Gesù in qualità di Salvatore e Redentore (cfr At 2,36), la seconda come Comunità in cammino nelle doglie e nel travaglio per la nascita dell’uomo nuovo.
Vogliamo soffermarci sulla prima immagine, quella della Beata Vergine Maria. Innanzitutto, Ella è l’Arca dell’Alleanza che compie le profezie e le figure vetero-testamentarie. Infatti, lo Spirito Santo l’ha preparata ad essere la degna dimora del Signore, con il privilegio dell’Immacolata Concezione e con l’assistenza costante affinché, nella sua libertà, potesse esprimere il suo totale “Eccomi”, ed il Verbo del Padre potesse farsi carne ed abitare in mezzo a noi. Lo Spirito di Sapienza, dal primo istante della Sua esistenza, ha dimorato nel Suo cuore e nella Sua mente, l’ha nutrita con la Parola di Verità fino a suscitare in Lei l’amore ardente per la Volontà del Padre e, così, accogliere pienamente il Suo progetto di Salvezza.
Ed il Verbo si fece uomo, e venne ad abitare in mezzo a noi la pienezza della volontà del Padre, il Suo Pane quotidiano ed il Suo amore provvidente. Sì, la pienezza di quanto Dio aveva elargito al popolo eletto lungo il cammino nel deserto, la pienezza di quanto era custodito nell’antica Arca dell’Alleanza: le tavole dei dieci comandamenti, una porzione della manna e il bastone con il quale Mosè aveva compiuto segni e prodigi. In Gesù tutto ciò giunge a pienezza. Tutto si compie in Maria, nell’Arca della Nuova Alleanza, quella stabilita da Gesù nel Suo sangue versato per noi e attualizzata nell’Eucaristia: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. (Gv 6,54-58)
La Vergine Maria, con il Suo gioioso ed umile “Eccomi, si compia in me la tua volontà”, per opera dello Spirito Santo, senza concorso umano, diviene l’Arca della Nuova Alleanza. Infatti, subito dopo questa visione, Giovanni vide un segno grandioso: “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle”. È Lei il segno grandioso, Maria di Nazareth, il compimento dell’antica promessa: “Porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. (Gen 3,15)
È la Donna per eccellenza, è Colei che, Tuttapura e Tuttasanta, si contrappone al Male e genera la Vita. È la Donna che ha collaborato come nessun altro alla Redenzione del genere umano, al compimento della missione salvifica di Gesù, e lo ha fatto con la Sua totale adesione, con il sacrificio del cuore fino alla morte di Croce del Suo Figlio unigenito. Lì, sul Golgota, ancora una volta, ha accolto la Parola divenendo autentica Madre di tutti i discepoli di Gesù. Lì, sotto la Croce e, con il cuore, nella Croce, ha dato alla luce, misticamente, Colui che lo Spirito, nella volontà del Padre, ha costituito Signore (cfr At 2,36).
È Lei, infine, che, ricolma di Spirito Santo sin dal primo istante della Sua esistenza, avvolta di ogni virtù, viene assunta in Cielo, in anima e corpo, e non più soggetta alle sollecitazioni della vita terrena, regna come Regina nella Chiesa.
Tale verità, creduta sin dai primi secoli, è stata evidenziata, onde evitare ogni pericolo di confusione, dal Sommo Pontefice, Pio XII, il 1⁰ novembre 1950, Solennità di Tutti i Santi, con la Bolla dogmatica “Munificentissimus Deus”.
Egli così si pronunciò: “«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica”.
Da quanto esposto emerge con forza lo splendore di Maria, la Madre di Gesù, la Madre e Regina della Chiesa, Comunità dei discepoli abitati in pienezza dallo Spirito di Verità e di Amore, nella quale Lei eccelle come Discepola perfetta, sempre orientata alla Parola, scritta e incarnata, nell’obbedienza docile e umile.
Infatti, il Suo costante e perfetto cammino di sequela la condurrà alla condizione ottimale ed unica per la realizzazione del progetto divino: l’Incarnazione del Verbo di Dio e la conseguente maternità divina. Dice Gesù: “«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre»” (Mc 3,33-35). Lei è Madre a motivo della Sua fede e della Sua piena disponibilità al progetto di Dio. Lo è due volte, nel cuore e nel grembo!
Una Madre pienamente dedita alla vita e alla missione del Figlio, nella custodia, nella protezione, nell’accettazione e nella condivisione di gioie e dolori, nell’accoglienza di una sapienza che si svelava gradualmente, nella speranza viva della potente e benefica azione divina. E lo Spirito l’avvolgeva e l’inabitava, misteriosamente e delicatamente, attento alla Sua specifica personalità, nel rispetto profondo della Sua libera volontà. La formava attraverso eventi che illuminava con la Sua divina Sapienza, attraverso l’armonizzazione dei ricordi, che Lei meditava nel Suo cuore (cfr Lc 2,19.51). Lo Spirito, in collaborazione con Gesù, La preparava alla comprensione dei misteri, in particolare al mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Suo Figlio. Come quando Gesù, a dodici anni, restò nel tempio. Nel silenzio dello Spirito, lo cercarono per tre giorni. Soltanto al termine andarono al tempio e lo trovarono in dialogo con i dottori della Legge. Quella terribile esperienza si impresse nella mente di Maria e gradualmente, nello Spirito di Verità, produsse il frutto desiderato: crebbe la Sua consapevolezza circa il destino di Gesù, circa la Sua missione salvifica, circa la volontà del Padre, crebbe la consapevolezza che, a fronte della terribile sofferenza, Dio avrebbe elargito gioia sovrabbondante ed eterna, la gioia di ritrovarLo dopo tre giorni, vivo e vero più che mai.
All’inizio della missione pubblica di Gesù Lei, la Madre, è oramai pienamente consapevole. Giovanni, nel suo Vangelo, ci consegna ciò che accadde a Cana di Galilea: Gesù trasformò l’acqua in vino per intercessione di Sua Madre. Giovanni la presenta come la Regina madre, come colei che, secondo la mentalità ebraica riceveva ossequi dallo stesso Re, suo figlio. Una immagine esplicativa la troviamo in Betsabea, moglie di Davide, che alla morte di lui, di fronte al figlio Salomone ricevette l’omaggio della prostrazione. Il compimento di tale figura è certamente Maria, che Giovanni presenta come la Regina Madre il cui figlio è il Re dei re. In Lui Ella confida e a Lui si rivolge perché la gioia sia sovrabbondante, a Lui che nulla Le rifiuta. Dalla Chiesa, infatti, è considerata l’Onnipotente per Grazia.
È in questa pienezza che giunge all’appuntamento della Croce, il più importante, unitamente all’Incarnazione. È in questa veste di Regina Madre che viene investita da una seconda missione: Madre della Chiesa! È Giovanni, ancora una volta, che ci trasmette gli avvenimenti e le parole pronunciate solennemente da Gesù: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.” (Gv 19,25-27).
Si tratta della volontà del Padre che Gesù rivela nell’unico Spirito. E la Madre, traboccante di fede, speranza e carità, unitamente al discepolo che Gesù amava, accoglie tale volontà con tutta se stessa e per sempre. Il discepolo, da quel momento, tremendo e salvifico nel contempo, la pose nel suo cuore, come dono del suo Signore e Maestro, del suo Dio.
Lei divenne per lui e per la Chiesa, Modello di Santità e Mediatrice di ogni Grazia... e nel giorno di Pentecoste, trovandosi tutti insieme nel Cenacolo, con Maria, la Madre di Gesù, “venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi... Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato... All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo»”. (At 2, 2-4.14.22-24.37-38)
Alla presenza di Maria, la Madre di Gesù, ebbe inizio la missione della Chiesa, la testimonianza della Risurrezione di Gesù, unica Via, Verità e Vita.
Ed anche oggi, alla presenza di Colei che vive e regna con il Suo Divin Figlio Gesù, camminiamo “lieti nella speranza, forti nella tribolazione e perseveranti nella preghiera” (Rm 12,12), sicuri del Suo materno sostegno!
14 agosto 2020
P. Cristoforo Amanzi ofm